mercoledì, aprile 20, 2005

Lucchini (acciaio), utili netti a +127%: oggi venduta ai Russi!

Mercoledì 20 Aprile 2005, 18:25

Acciaio: Severstal Completa Acquisizione 62% Lucchini"
Di (Red-Tog/Ct/Adnkronos)
Milano, 20 apr. (Adnkronos) - Il gruppo russo Severstal ha completato l'acquisizione della maggioranza della Lucchini, uno dei principali gruppi siderurgici d'Italia. Gli azionisti della societa' bresciana, riuniti oggi in assemblea a Milano, hanno approvato un aumento di capitale da 450 mln di euro, cui Severstal ha partecipato con 430 mln. L'assetto azionario vede quindi la Severstal al 62%, la famiglia Lucchini al 29% e gli altri azionisti al 9%.

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Mercoledì 20 Aprile 2005, 19:13

Acciaio: Severstal Completa Acquisizione 62% Lucchini (2)
Di (Red-Tog/Opr/Adnkronos)
(Adnkronos) - Lucchini ha ringraziato i sindaci e gli amministratori uscenti, in particolare Enrico Bondi. ''Riteniamo che le decisioni prese durante l'assemblea degli azionisti daranno inizio ad una partnership strategica e duratura tra il gruppo Severstal e la famiglia Lucchini e tutti gli stakeholder della Societa' italiana -ha commentato Makhov- tutte le parti coinvolte nella transazione hanno l'opportunita' di trarne beneficio e di imparare dalle esperienze di ciascuno''.

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Mercoledì 20 Aprile 2005, 19:18

Acciaio: Severstal Completa Acquisizione 62% Lucchini (3)
Di (Red-Tog/Opr/Adnkronos)
(Adnkronos) - L'8 febbraio 2005, il gruppo Severstal e Lucchini spa hanno firmato un accordo per l'acquisizione del 62% del capitale della societa' italiana. Il 12 aprile dello stesso anno la Commissione Europea ha dato la sua approvazione all'operazione. Per la finalizzazione di questo accordo Severstal e Lucchini sono stati supportati dai consulenti finanziari Citigroup e Lazard, rispettivamente. Delfino Wilkie Farr Gallagher e' stato l'advisor legale di Severstal mentre per Lucchini hanno lavorato Grimaldi e Associati, Studio Legale Tracanella e McDermott Will Emery Carnelutti. Marsh ha agito in qualita' di Environmental Advisor per conto di Severstal.

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Mercoledì 20 Aprile 2005, 19:24

Acciaio: Severstal Completa Acquisizione 62% Lucchini (4)
Di (Red-Tog/Opr/Adnkronos)
(Adnkronos) - I ricavi netti hanno raggiunto quota 6,4 mld di dollari, il doppio rispetto al 2003, con un margine operativo lordo di 2,4 mld di dollari (contro 1 mld). L'utile netto e' stato di 1,3 mld di dollari (+127%). Il gruppo Lucchini, fondato da Luigi Lucchini nel secondo dopoguerra, e' uno dei principali in Europa nei prodotti lunghi in acciai di qualita' e speciali. Conta 9mila dipendenti e ha stabilimenti in Italia, Francia, Polonia, Gran Bretagna e Svezia.

azienda italiana, storica, leader in Europa, utili a +127%, troppe cose positive per essere italiana: venduta!

Lucchini (acciaio), utili netti a +127%: oggi venduta ai Russi!

Mercoledì 20 Aprile 2005, 18:25

Acciaio: Severstal Completa Acquisizione 62% Lucchini"
Di (Red-Tog/Ct/Adnkronos)
Milano, 20 apr. (Adnkronos) - Il gruppo russo Severstal ha completato l'acquisizione della maggioranza della Lucchini, uno dei principali gruppi siderurgici d'Italia. Gli azionisti della societa' bresciana, riuniti oggi in assemblea a Milano, hanno approvato un aumento di capitale da 450 mln di euro, cui Severstal ha partecipato con 430 mln. L'assetto azionario vede quindi la Severstal al 62%, la famiglia Lucchini al 29% e gli altri azionisti al 9%.

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Mercoledì 20 Aprile 2005, 19:13

Acciaio: Severstal Completa Acquisizione 62% Lucchini (2)
Di (Red-Tog/Opr/Adnkronos)
(Adnkronos) - Lucchini ha ringraziato i sindaci e gli amministratori uscenti, in particolare Enrico Bondi. ''Riteniamo che le decisioni prese durante l'assemblea degli azionisti daranno inizio ad una partnership strategica e duratura tra il gruppo Severstal e la famiglia Lucchini e tutti gli stakeholder della Societa' italiana -ha commentato Makhov- tutte le parti coinvolte nella transazione hanno l'opportunita' di trarne beneficio e di imparare dalle esperienze di ciascuno''.

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Mercoledì 20 Aprile 2005, 19:18

a href="http://it.biz.yahoo.com/050420/201/3711y.html">Acciaio: Severstal Completa Acquisizione 62% Lucchini (3)
Di (Red-Tog/Opr/Adnkronos)
(Adnkronos) - L'8 febbraio 2005, il gruppo Severstal e Lucchini spa hanno firmato un accordo per l'acquisizione del 62% del capitale della societa' italiana. Il 12 aprile dello stesso anno la Commissione Europea ha dato la sua approvazione all'operazione. Per la finalizzazione di questo accordo Severstal e Lucchini sono stati supportati dai consulenti finanziari Citigroup e Lazard, rispettivamente. Delfino Wilkie Farr Gallagher e' stato l'advisor legale di Severstal mentre per Lucchini hanno lavorato Grimaldi e Associati, Studio Legale Tracanella e McDermott Will Emery Carnelutti. Marsh ha agito in qualita' di Environmental Advisor per conto di Severstal.

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Mercoledì 20 Aprile 2005, 19:24

Acciaio: Severstal Completa Acquisizione 62% Lucchini (4)
Di (Red-Tog/Opr/Adnkronos)
(Adnkronos) - I ricavi netti hanno raggiunto quota 6,4 mld di dollari, il doppio rispetto al 2003, con un margine operativo lordo di 2,4 mld di dollari (contro 1 mld). L'utile netto e' stato di 1,3 mld di dollari (+127%). Il gruppo Lucchini, fondato da Luigi Lucchini nel secondo dopoguerra, e' uno dei principali in Europa nei prodotti lunghi in acciai di qualita' e speciali. Conta 9mila dipendenti e ha stabilimenti in Italia, Francia, Polonia, Gran Bretagna e Svezia.

azienda italiana, storica, leader in Europa, utili a +127%, troppe cose positive per essere italiana: venduta!

Calipari, Sgrena e la Matematica Americana

da A Math Lesson

Notizia di pochi giorni fa:

" Secondo notizie di stampa i soldati statunitensi sono stati assolti dall'accusa di condotta scorretta nella sparatoria che ha visto coinvolti una giornalista italiana e un agente segreto il mese scorso a Baghdad.

<< L'auto era a circa 120 metri dal posto di blocco quando i soldati fecero dei segnali luminosi per intimare l'alt. Spararono poi dei colpi di avvertimento quando l'auto arrivò a 80 metri dal posto di blocco, ma quando giunse a 60 metri spararono per colpire. Calipari fu ucciso e la Sgrena ferita. >>

La Sgrena ha dichiarato alla CBS che l'auto procedeva alla velocità di circa 48 km/h. A 48 Km l'ora un veicolo percorre 13,65 metri in un secondo. Perciò, secondo l'esercito americano, i soldati spararono i colpi di avvertimento 2,7 secondi dopo i segnali luminosi, e usarono "la forza bruta" 2,3 secondi più tardi. Dunque, se la ricostruzione delle autorità militari americane è giusta e se l'auto viaggiava realmente "ad alta velocità", per essere generosi supponiamo solamente a 72 Km l'ora, questo significa che copriva 20 metri in un secondo, e ciò implica 1,8 secondi tra i segnali luminosi e i colpi di avvertimento, e 1,6 secondi tra i colpi di avvertimento e i colpi mortali.

Ci sono delle variabili da considerare,ma i tempi tipici di percezione + reazione sono nell'ordine di 1,5 secondi, che è il tempo che trascorre tra la percezione del problema (come ad esempio un segnale di pericolo) e l'azione di muovere il piede sul freno. Ciò significa che, attenendoci alla versione dei militari, si sparò al veicolo meno di 0,3 secondi dopo l'inizio dell'eventuale possibile rallentamento, anche nell'ipotesi che gli occupanti del veicolo fossero stati attentissimi e avessero compreso immediatamente che le luci lampeggianti rappresentavano un segnale di stop.

In ogni caso questi 0,3 secondi sono comunque sovrastimati, poichè le sentinelle,tentando di capire se l'auto stava rispondendo ai loro segnali di stop, hanno tempi di reazione propri; così nei fatti, essi hanno premuto il grilletto ancor prima di aver avuto la possibilità di capire se la macchina stava effettivamente rallentando. E allo stesso modo, anche se si supponesse che i cosidetti colpi di avvertimento avessero una qualche utilità, ancora una volta i colpi mortali sarebbero stati sparati molto prima che quelli di avvertimento avessero la possibilità di sortire un qualunque effetto.

E su queste basi, i militari si sono "autoassolti" dall'accusa di condotta scorretta.

traduzione: Shark

Che belle persone

L'accusa: le tredici principali industrie del settore si accordavano per spartirsi il mercato dei medicinali nelle Asl di diciannove città
"Cartello per far lievitare i prezzi"
Antitrust contro le big dei farmaci
Il fascicolo aperto dopo l'inchiesta della Guardia di Finanza
di MARCO MENSURATI

MILANO - L'autorità antitrust ha aperto un fascicolo sulle filiali italiane delle tredici principali industrie farmaceutiche mondiali che avrebbero, secondo l'accusa, costruito un maxi-cartello per spartirsi l'intero mercato del farmaco nelle strutture pubbliche di diciannove città (tra le quali Roma, Napoli, Bologna, Torino e Cagliari). In questo modo avrebbero deciso per anni le modalità dell'aggiudicazione dei vari appalti e, soprattutto, avrebbero mantenuto alti i prezzi di specialità farmaceutiche, vaccini e perfino dei disinfettanti.

L'iniziativa dell'antitrust, che potrebbe concludersi con una multa senza precedenti, origina da un'inchiesta penale avviata dal nucleo speciale per la tutela della concorrenza e del mercato della Guardia di finanza. Al termine di due anni di indagine e di sei mesi di intercettazioni telefoniche, i militari avevano individuato due distinte associazioni a delinquere finalizzate alla turbativa d'asta.

La prima era composta dai rappresentanti delle società per azioni Glaxo-Smith-Kline, Pharmacia & Upjohn, Roche e Astrazeneca che avrebbero predeterminato (con un'intesa riservata valida in tutta Italia) i vincitori degli appalti per i medicinali. La stessa Astrazeneca insieme con altre sette aziende, tra cui Esoform, Pierrel, Asta Medica e Braun, si sarebbe invece spartita i contratti pubblici per i disinfettanti e i detergenti sanitari. Il cartello aveva diviso in due il mercato italiano: per i medicinali, il primo "cartello" si sarebbe aggiudicato le forniture di farmaci, vaccini ed emoderivati negli ospedali di Bologna, Pordenone, Sondrio, Napoli, Caserta e Caltagirone (Catania). Il secondo invece avrebbe avuto il monopolio nelle vendite di disinfettanti alle Asl di Roma, Benevento, Salerno, Cagliari, Livorno, Napoli, Torino e Fermo (Ascoli).

Dalle perquisizioni arrivarono i riscontri a quanto scoperto dalle intercettazioni: tutte le gare di cui si era parlato nelle telefonate erano state vinte dal cartello. Ma, al processo, fu tutto vano, perché la legge sulle intercettazioni telefoniche prevede che queste vengano realizzate "esclusivamente per mezzo degli impianti installati in procura"; dove però mancava lo spazio. Il provvedimento con cui il pm le autorizzava dalla caserma non era sufficientemente motivato e così il giudice non le considerò parte del processo e decise per una piena assoluzione.

Adesso però le carte di questa inchiesta, intercettazioni comprese, sono state acquisite dall'autorità antitrust che nei giorni scorsi ha già cominciato i suoi interrogatori. A ritmo serrato.

(20 aprile 2005)

giovedì, aprile 14, 2005

Ci mancava

da repubblica
Cinquant'anni fa l'H2N2 ("asiatica") uccise un milione di persone
Ora i kit sono stati inviati in 4.000 laboratori da una società americana
L'Oms lancia l'allarme
"Virus letale spedito per errore"
E' arrivato anche in Italia alla base Usa di Camp Ederle (Vicenza)
"I campioni vanno subito distrutti". Interogazione parlamentare
di ARTURO ZAMPAGLIONE

NEW YORK - Propagatosi dalla Cina al resto del mondo, il virus dell'influenza asiatica uccise nel 1957-58 più di un milione di persone (qualche stima parla addirittura di quattro milioni), prima di essere isolato e debellato. In Italia le scuole cominciarono un mese in ritardo. Nessuno, allora, pensava che quel virus, conosciuto nel mondo scientifico con la sigla H2N2, potesse essere usato da bioterroristi. Ma i tempi sono cambiati. E quando due settimane fa l'Oms, l'organizzazione dell'Onu che si occupa della salute, è stata informata della scoperta dello stesso virus in un laboratorio canadese, si è temuto un attacco batteriologico come quello descritto da Judith Miller nel bestseller Germ o in tanti altri film di Hollywood. In realtà, si trattava di un errore: un disguido banale, ma non per questo meno inquietante.

"Il ceppo della asiatica è stato mandato per sbaglio a più di 4mila laboratori in 18 paesi", ha spiegato Klaus Stohr, responsabile del settore "influenza" all'Oms. Tra questi, anche il laboratorio della caserma americana "Ederle" a Vicenza, sede della 173ma brigata aerotrasportata. "Abbiamo subito avvertito le autorità sanitarie dei vari paesi", ha aggiunto Stohr, "mentre è stato chiesto ai centri di ricerca di distruggere i campioni ricevuti".

I tecnici si sono messi al lavoro e ieri il Cdc (Center for disease control), l'agenzia federale di Atlanta che si occupa di malattie infettive, ha cercato di tranquillizzare l'opinione pubblica. "Anche se i rischi sono molto bassi, stiamo facendo tutto il possibile per circoscrivere l'incidente e minimizzare i pericoli", ha spiegato in una conferenza stampa convocata in tutta fretta il direttore del Cdc, Julie Serberding. La quale ha ricordato che l'ultimo caso di asiatica si ebbe nel 1968 e da allora nessuno, negli Stati Uniti, è stato più esposto al virus. Anche i vaccini influenzali usati oggi non contengono il ceppo dell'asiatica. Come dire: la popolazione è molto vulnerabile.



All'origine dell'incidente c'è la vecchia prassi del College of american pathologist di inviare a scadenze regolari alcuni ceppi di influenza a laboratori di tutto il mondo per verificare le loro capacità di individuazione dei virus. Di solito vengono mandati campioni dei ceppi di influenza più noti e diffusi, ma a settembre dell'anno scorso - per motivi ancora non chiari - la società Meridian Bioscience di Cincinnati, che agisce per conto del College of american pathologist, ha incluso nel kit di agenti patogeni anche l'H2N2.

La maggioranza di questi "pacchi-bomba" è finita nei laboratori degli States. Ma quattordici campioni sono stati consegnati in Canada (ed è lì, nel laboratorio nazionale di microbiologia di Winnipeg che è stato scoperto per la prima volta l'errore) e altri 61 kit sono stati inviati in vari paesi, tra cui l'Italia. In teoria i tecnici di laboratorio dovevano usare ogni cautela possibile nell'analizzare i campioni. "Ma la prudenza non è mai troppa", ha insistito ieri la Serberding: tanto che la Cdc ha ordinato ai laboratori di mandare una conferma scritta, per fax, dell'avvenuta distruzione dei ceppi dell'asiatica e ha chiesto di controllare da vicino la salute dei dipendenti. E ogni starnuto sospetto farà scattare l'allarme.

Anche George W. Bush, ieri, è uscito allo scoperto sull'incidente del virus, facendo dire al suo portavoce, Scott McClellan, che la Casa Bianca segue da vicino il problema e attribuisce una "alta priorità" strategica alla distruzione dei ceppi.

In Italia il deputato ds Grazia Labate ha chiesto al governo di riferire immediatamente sull'allarme del Oms e sulle misure prese per arginare il problema. "L'errore è grave", ha commentato la diessina, "perché potrebbe scatenare una nuova epidemia". Una ipotesi, ovviamente, è che il ceppo finisca nelle mani di criminali o terroristi, che lo potrebbero utilizzare per ricattare l'opinione pubblica o come arma di sterminio, provocando uno scenario apocalittico come quello di "Andromeda", "Virus letale" e altri film di Hollywood.

(14 aprile 2005)

mercoledì, aprile 13, 2005

Ne uccide più il latte che la...

da quotidiano.net
CASO PARMALAT

Suicida funzionario di banca svizzera
Doveva essere sentito dai pm di Milano

Milano, 12 aprile 2005 - Si è ucciso un ex funzionario della Banca Cantonale dei Grigioni in Svizzera dopo essere stato convocato per una deposizione in qualità di testimone dai pm di Milano Francesco Greco e Carlo Nocerino, titolari dell'indagine su Parmalat, che lo avrebbero voluto sentire per rogatoria attraverso le domande poste dal procuratore federale Pierluigi Pasi.

Il funzionario era stato licenziato dall'istituto di credito elvetico nel dicembre del 2003 all'avvio del caso Parmalat e da allora aveva avuto grossi problemi di alcoolismo che stando a quanto si apprende sarebbero in gran parte all'origine del tragico gesto.

Il suicidio è avvenuto giovedì della settimana scorsa, mentre i pm di Milano erano in trasferta a Coira, dove c'è la sede della Banca dei Grigioni, istituto cantonale, per interrogare per rogatoria 4 persone come testimoni. 2 di queste alla fine dell'atto istruttorio sono state incriminate dalle autorità elvetiche che da tempo hanno aperto un fascicolo in cui in relazione alla vicenda Parmalat si ipotizza l'accusa di riciclaggio, la stessa contestata in un'inchiesta stralcio a Milano ma che sta per essere trasferita a Parma per ragioni di competenza.

Sia dai pm di Milano sia dalla procura federale di Berna sono indagati per riciclaggio Luis Moncada, Antonio Luzi, Luca Sala di Bank of America, Nino Giuralarocca prima direttore centrale della Banca dei Grigioni e poi con lo stesso incarico alla Centrumbank del Liechtenstein, il consulente brasiliano Milford Meto e l'avvocato Michele Ributti ex difensore di Calisto Tanzi.

Il funzionario morto suicida avrebbe dovuto essere sentito sulle ragioni che lo avevano portato a mettere la propria firma accanto a quella di Nino Giuralarocca su alcune operazioni. Il suo sarebbe stato un ruolo marginale, ma i pm lo avevano fatto convocare ugualmente al fine di mettere a verbale le sue spiegazioni insieme a quelle degli altri funzionari.

La morte del funziomario è stata scoperta dalla polizia svizzera che era andato a cercarlo dopo che l'uomo non si era presentato dai magistrati per deporre. L'uomo che viveva da solo si era impiccato.Al nascere del caso Parmalat la banca elvetica aveva licenziato diversi dirigenti allo scopo, secondo gli investigatori, di cercare di nascondere proprie responsabilità.

Stando all'accusa dalla sede di Coira avrebbero giocato di sponda con Bank of America contribuendo ad aumentare le difficoltà finanziarie del gruppo Parmalat.Quello del funzionario svizzero è il secondo suicidio collegato alla vicenda Parmalat. Il 23 gennaio del 2004 Alesssandro Bassi, uno dei contabili di Collecchio, si gettò da un ponte del fiume Ceno, forse aveva appreso di essere a sua insaputa al pari di Angelo Ugolotti amministratore di qualche società e si era preoccupato al punto da non riuscire a reggere la tensione.

Bank of America e alcuni suoi funzionari tra cui Luca Sala sono imputati davanti al gup Cesare Tacconi di aggiotaggio nell'udienza in cui prima dell'estate si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio che riguarda 30 persone e società tra cui l'ex patron Tanzi. Ma nei prossimi giorni, sempre a proposito di Bank Of America, i pm Greco, Nocerino e Fusco chiuderanno un altro troncone di indagine dove viene contestato il reato di ostacolo all'attività dell'organismo di vigilanza sulla Borsa, la Consob. La filiale italiana dell'istituto statuinitense avrebbe mentito rispondendo a 5 quesiti formulati dalla commissione.Sala nelle settimane scorse era stato sentito a Milano dal pm svizzero Pasi per rogatoria come indagato di riciclaggio, ma si avvaleva della facoltà di non rispondere.

domenica, aprile 10, 2005

Guerra in Bosnia: mentire, mentire e poi ancora mentire

da comedonchisciotte

[ "Sì, Kouchner mentiva": alcune note di Michel Collon ripercorrono fasi della costruzione della disinformazione strategica sulla Jugoslavia. Disinformazione essenziale per portare a compimento lo smembramento del paese, nell'interesse della canaglia imperialista europea e statunitense. Un breve excursus dalla guerra in Bosnia fino a quel regime di apartheid in Kosovo che Kouchner, da primo responsabile dell'amministrazione coloniale ONU sul territorio, ha attivamente contribuito a realizzare... ]

DI MICHEL COLLON
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

Il co-autore di una delle più gravi menzogne mediatiche (mediamenzogne) degli anni Novanta comincia ad ammettere. Istruttivo per l’avvenire, dato che i trucchi della manipolazione sono sempre gli stessi…

Flash-back. Estate 1992, guerra in Bosnia. Bernard Kouchner e i suoi “Medici del mondo” diffondevano nella stampa e i sui muri di Parigi un manifesto pubblicitario, costoso ed impressionante. Il fotomontaggio presentava dei “prigionieri” di un campo di concentramento Serbo in Bosnia. Dietro a barriere di filo spinato. Kouchner accompagnava l’immagine con una torre di controllo di Auschwitz. La didascalia accusava i Serbi di «esecuzioni di massa». Informazione o intossicazione? Intossicazione, notizia avvelenata, ha ammesso Kouchner dodici anni più tardi.
Il suo recente libro autoreferenziale, “I guerrieri della pace”, riporta un colloquio con Izetbegovic (il leader nazionalista musulmano al potere all’epoca di Sarajevo), al suo letto di morte:
Kouchner : Si trattava di posti orrendi, ma non vi avvenivano stermini sistematici. Lo sapevate voi? Izetbegovic : Sì. L’affermazione di sterminio di massa era falsa. Non esistevano campi di sterminio, qualsiasi fosse l’orrore dei posti. Io pensavo che le mie rivelazioni avrebbero potuto accelerare i bombardamenti.

Effettivamente, questa menzogna mediatica ha fatto propendere l’opinione pubblica verso il sostegno dei bombardamenti. Tutta la stampa occidentale aveva diffuso la menzogna in modo massiccio. Ma la recente smentita è passata sotto silenzio. Il pubblico non può venire a sapere di essere stato raggirato! La mezza confessione di Kouchner e questo silenzio mediatico pongono delle questioni cruciali:

Primo interrogativo: Kouchner sapeva ben prima che si trattava di una menzogna?
Risposta : Sì. Dal 1993, un giornalista di France 2, Jacques Merlino, aveva rivelato l’inganno in un libretto dal titolo eloquente “Tutte le verità non sono buone per essere dette”. Vi era riportata una intervista con il direttore di Ruder Finn, un’agenzia Statunitense di relazioni pubbliche, che molto fiero, ammetteva di aver montato tutti gli elementi costitutivi della campagna relativa ai “campi di sterminio”:
“Noi abbiamo raggirato (sic!) anche tre grandi organizzazioni ebraiche: B'nai B'rith, American Jewish Committee e American Jewish Congress. Immediatamente, abbiamo potuto fare coincidere nell’opinione pubblica i Serbi con i Nazisti. La pratica era complessa, nessuno sapeva bene cosa stesse succedendo in Jugoslavia, ma di un sol colpo, abbiamo potuto presentare una situazione con i buoni e i malvagi.”
“Mentendo,” fa osservare il giornalista!
Risposta: “Noi siamo dei professionisti. Noi non siamo pagati per fare della morale.”
Dunque, Kouchner sapeva tutto da lungo tempo e non è proprio carino mettere adesso tutta la colpa sulle spalle di un morto.

Secondo interrogativo: I mezzi di informazione hanno insabbiato le prove dell’inganno?
Risposta : Sì. Un giornalista tedesco, Thomas Deichman, aveva dimostrato dal 1994 che l’immagine con i reticolati di filo spinato era truccata, che i “prigionieri” non erano proprio rinchiusi. Infatti, era stata tratta da un reportage ITN, dove “i prigionieri” dichiaravano di essere trattati bene, ma la giornalista ITN aveva tagliato queste dichiarazioni!
Potrete trovare il manifesto di Kouchner, le osservazioni di Deichmann, e la nostra denuncia dei trucchi nel mio libro “Poker menteur”. Datato 1998.
Quindi, non era necessario attendere fino ad oggi per fornire una smentita:
http://www.michelcollon.info/display.php?image=img/tm/tm_yougo34.jpg

In un reportage-vidéo «Sotto le bombe della NATO» (1999), noi abbiamo anche presentato le immagini girate da una televisione locale, che dimostravano tutta la falsità del reportage ITN.

Terzo interrogativo: Kouchner è stato protetto, lui stesso, dai « critici dei mezzi di informazione » ?
Risposta: Sì. Un esempio: Daniel Schneidermann («Arrêts sur images », France 5) ci aveva contattato su questa questione, poi ci ha escluso dal dibattito per non nuocere Kouchner.
Non ci si è più interrogati sulle sue menzogne mediatiche sul Kosovo e sul suo bilancio catastrofico relativo a questa provincia. Abbiamo detto bene: menzogne mediatiche e non errori. Il suo progetto di carriera, che mira al posto di Segretario Generale dell’ONU, gli fa fare di tutto per favorire gli USA.

Quarto interrogativo: Perché occorreva presentare una storia « semplice », ma falsa ?
Risposta: Per nascondere la responsabilità delle grandi potenze occidentali in questo conflitto.
Dopo il 1979, la sezione tedesca della CIA sosteneva gli estremisti per fare andare in pezzi la Jugoslavia.
Nel 1989, il Fondo Monetario Internazionale aveva imposto la pressione neoliberista per eliminare l'autogestione e i diritti dei lavoratori, suscitando la crisi e i nazionalismi.
Nel 1991, la Germania, prima dell'inizio della guerra, aveva armato gli estremisti Croati e Musulmani.
Dal 1992 al1995, gli Stati Uniti hanno deliberatamente prolungato il conflitto, come testimonia l’inviato speciale Europeo in Bosnia, Lord Owen.
http://www.michelcollon.info/reponses_tm.php
Tutte queste manovre, per quali interessi? Eliminare un sistema sociale troppo di sinistra, ma soprattutto per controllare strategicamente i Balcani e le rotte petrolifere. Quinto interrogativo: Si tratta di negare tutti i crimini commessi ?
Risposta: Assolutamente no, ma quando i nostri governanti tentano di trascinarci attraverso una propaganda di guerra in una situazione di « buoni contro i cattivi », è importante ricordare a costoro i loro interessi nascosti. E le loro falsificazioni nell’informazione. Ad esempio, trattando dei campi di prigionieri in Bosnia, l’ONU ne aveva censiti sei croati, due serbi e un musulmano. E si trattava piuttosto di campi di concentramento in vista di scambi, e non di campi di sterminio. Ma i nazionalisti croati e musulmani erano “nostri” alleati, o meglio “nostri” agenti, e allora Kouchner, Bernard-Henri Lévy e altri ospiti permanenti nei media li hanno in modo menzognero imbiancati, ripuliti da colpe.
Noi vorremmo vedere portati in giudizio tutti i criminali di guerra, di tutte le fazioni in campo. Ma questo non vale per dei tribunali bidone, messi in piedi dalla giustizia dei vincitori, nei quali gli USA e la NATO si sono posti d’ufficio al di sopra della legge, e persino decisamente fuori della legge, visto che stanno violando la Carta dell’ONU a tutto spiano.

Sesto interrogativo: Esistono altre menzogne mediatiche di questa guerra, «che hanno avuto successo»?
Risposta: Certamente. Un solo esempio. Quando la NATO ha iniziato a bombardare la Jugoslavia, nel 1999, veniva affermato che si trattava della reazione a quello che la NATO definiva come un “massacro di 40 civili” da parte dell’esercito Jugoslavo, à Racak, un villaggio del Kosovo. Invece Belgrado parlava di un combattimento fra due formazioni armate, provocato dalle forze separatiste Albanesi.
L'ONU aveva ordinato un rapporto ad una commissione di medici legali diretta da un medico Finlandese, la Signora Ranta. Questa confermava la tesi di Belgrado. Ma nessun mezzo di informazione ne ha parlato ! La menzogna mediatica resta intatta presso l’opinione pubblica.
Perchè ? Perché le menzogne mediatiche di Kouchner, Bernard-Henri Lévy e altri hanno permesso la divisione della sinistra e hanno impedito l’opposizione ad una guerra in realtà ingiusta.
L'opinione pubblica, questa deve essere manipolata! E la prossima volta, si ricomincerà nuovamente.

Queste problematiche saranno prossimamente oggetto di dibattito in Belgio e in Francia: cinque anni dopo l’intervento della NATO in Kosovo, che bilancio è possibile trarre? Qual’è oggi la sorte delle minoranze etniche? Quali sono le effettive poste in gioco geopolitiche e il ruolo degli Stati Uniti in questi conflitti?

Michel Collon
Fonte:http://www.resistenze.org/
10.04.05

Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova

Per i libri “Liars' Poker” e “Monopoly” (in inglese) : chiedere a unwrittenhistory@hotmail.com Per i Film “I Dannati del Kosovo” (in inglese) e “Sotto le bombe della NATO” (in francese): chiedere a nessa.kovic@indymedia.be

sabato, aprile 09, 2005

Censura storica, di plastica.

da repubblica.it
BARBIE, la bambola più famosa e desiderata del mondo, odiata dalle femministe, oggetto di saggi e lezioni universitarie, prodigio e mostro con il suo busto enorme e la vita evanescente, presa carta e penna ha deciso di sfornare la sua versione della storia americana.

La signora di celluloide, passata indenne attraverso i suoi quarantacinque anni, senza che una ruga o una singola smagliatura arrivassero a sfigurarle il personale da novella Dorian Gray, è autrice di un'impresa editoriale a dir poco enciclopedica: in più tomi, ciascuno della durata di un decennio, ha scelto di raccontare la storia del suo paese natale. Un'opera che negli Stati Uniti ha visto la luce ai primi del mese pubblicata dalla Golden Books.

Anno di partenza il 1964, quando venne varato il Civil Rights Act, la legge sui diritti civili che poneva fine alle leggi segregazioniste in vigore fino a quel momento. Non è un caso, perché la sua ventriloqua, la scrittrice per l'infanzia Linda Lowery, ex baby sitter, assistente di volo, cuoca e pittrice con "l'ossessione delle scimmie: le adoro", è stata incaricata dalla Mattel - casa produttrice della bambola - di fornirle "una coscienza sociale", indagando nel passato recente dove la bionda pin up presenzia ai funerali di Martin Luther King, balla in pista con i Beatles e fornisce severe lezioni di femminismo alla sorellina Skipper.

Una rivincita su tutti quelli che l'avevano accusata di alimentare il consumismo, di spingere le ragazzine all'anoressia come fece la National Eating Disorder Association nel 1994 in una serratissima campagna nei supermercati a stelle e strisce. Ora sarà lei a salire in cattedra dando lezioni. Accompagnata dalle amiche di cui l'hanno dotata Ruth Handler e il martio, che nel '59 la inventarono battezzandola con il nome della figlia Barbara.

Bambole che nel corso dei decenni si sono adeguate alla modernità diventando ballerine, studentesse di college, astronaute, fino alla svolta etnica quando vennero messe in commercio le prime Barbie nere. Come Christie, a cui il primo volume dall'eloquente titolo "Peace, love e Rock' n' Roll", dedica ampio spazio. Anche se, a sentire Bob Thompson del Washington Post, sembra irriconoscibile nelle patinate illustrazioni del primo diario.

Inviata come fotografa dal giornale per cui lavora, questa Barbie emancipata che ha abbandonato i completini di tulle rosa stile Sandra Dee, si fa accompagnare da Christie a Washington per un servizio sul reverendo Martin Luther King. Ma a sorpresa accanto a lei compare una seconda signorina che sfoggia un incarnato rosa identico alla sua amica del cuore, della pelle scura non c'è traccia. Interrogati sulla vicenda né l'autrice, né l'editore, e neanche la Mattel hanno saputo dare ragguagli. Del resto anche dell'afroamericanità dell'amica non viene mai fatta menzione.

Una faccenda spinosetta che rischia di rovinare il lancio progressista dell'operazione. Che a ben guardare, lei sì, mostra qualche evidente smagliatura. Il racconto inizia infatti nel gennaio del '64, sei settimane dopo l'assassinio di Kennedy. Ma Barbie sembra all'oscuro dell'avvenimento e non fa alcun accenno alla cosa. E appare ancora più smemorata quando ignora il conflitto in Vietnam e la guerra fredda. In quei giorni è impegnata a gustare deliziosi fish and chips. L'autrice spiega che non è un caso, che il riferimento al cibo serve ad aiutare le ragazzine che soffrono di disordini alimentari a fare pace con l'ossessione del peso, anche se la Barbie dei disegni ha lo stesso personale da urlo della bambola di plastica, grassi saturi o no.

Circa le dimenticanze storiche la Lowery afferma placida che gli avvenimenti descritti rappresentano solo alcuni eventi particolari dell'epoca. Il criterio di scelta? "Nei diari non c'è nulla che la Mattel non desiderasse". Il secondo tomo, "Red, White and Blue Jeans", è tutto incentrato sul bicentenario della rivoluzione americana, e la miss platinata si dà un gran daffare per celebrare simboli come indipendenza ed emancipazione. E Christie? Problema risolto: non c'è.

(9 aprile 2005)

Giorno per giorno, minuto per minuto, si può dire, il passato veniva messo al corrente [George Orwell, 1984]

venerdì, aprile 08, 2005

Ecco la LEGGE: vietato bere acqua dal rubinetto

da corriere.it
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto firmato dal ministro Marzano
Bicchiere addio, nei bar l'acqua sarà sigillata
Dal 19 luglio in tutti i locali pubblici la minerale dovrà essere servita ai clienti in bottigliette monodose

19 luglio nei bar niente più acqua dal rubinetto
ROMA - «Un bicchiere d'acqua, per favore». La più semplice richiesta da bar scomparirà presto dal lessico familiare degli italiani: quest'estate gli assetati avventori dei locali pubblici si vedranno servire una «bottiglia monodose sigillata». Dal 19 luglio, infatti, l'acqua minerale o di sorgente non potrà più essere servita in bicchiere ma soltanto in contenitori ad hoc. Lo ha stabilito il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, firmando il 24 marzo un decreto che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale martedì scorso.
MISURE DA BERE - Al bancone e al tavolo, baristi e ristoratori dovranno servire ai consumatori acqua rigorosamente sigillata in contenitori da 125, 250, 330 o 500 millilitri, evitando così l'acqua del rubinetto. L'annuncio arriva da Italgrob, la Federazione italiana dei grossisti e dei distributori di bevande che da quattro anni si impegna per l'attuazione delle nuove norme sulle acque minerali.
LE NUOVE CONFEZIONI - Il decreto ministeriale, che è stato introdotto per recepire le raccomandazioni europee sul delicato tema della distribuzione delle acque minerali, amplia non di poco la gamma dei contenitori delle acque minerali o di sorgente finora utilizzati e previsti dalla legge. Le nuove confezioni - assicura il ministero - saranno più igieniche ed eleganti del classico bicchiere d'acqua stillato dal rubinetto o versato da bottiglie già aperte. In più, saranno facilmente smaltibili ed eliminabili negli appositi cassonetti di recupero.
IGIENE E SICUREZZA - Lo scopo principale della normativa, spiegano dal Ministero, è quello di garantire agli esercenti l'assunzione di minori responsabilitá in fatto di sicurezza, grazie all'entrata in vigore del Regolamento Europeo 178/2002 sulla «rintracciabilitá dei prodotti». In caso di acqua adulterata, ad esempio, sará infatti possibile risalire con facilitá ai produttori, consentendo il recupero delle partite a rischio ed evitando che le responsabilitá ricadano sui pubblici esercizi. «L'acqua è in assoluto la bevanda più diffusa in Italia - spiega la Federazione - ed è giusto che ai consumatori venga garantita massima igiene ed elevata sicurezza anche nei consumi fuori casa. Gli esercenti trarranno vantaggio da questa norma: guadagneranno infatti maggior prestigio nell'offrire prodotti sicuri, in confezioni eleganti e piacevoli».
08 aprile 2005

mercoledì, aprile 06, 2005

Bruciare legna uccide 10 milioni di Africani in 25 anni

da: peacereporter
Brevi
Africa - 2005-04-05 10:22:00
Legna 'bruciata' potrebbe uccidere 10 milioni di persone

L'utilizzo massiccio di legna utilizzata come carburante domestico nell'Africa sub-sahariana potrebbe causare 10 milioni di morti premature entro il 2030, e contribuire in modo significativo al cambiamento climatico. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista americana 'Science'. L'indagine stima che, se le famiglie africane non adotteranno carburanti più puliti ed efficienti, nell'atmosfera, da qui al 2050, verranno rilasciati 6.7 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio. Nel 2000 sono state consumate nelle case sub-sahariane quasi 470 milioni di tonnellate di legno.

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da: comedonchisciotte


Nei primi due anni la guerra all’Iraq è costata circa 200 miliardi di dollari. Stando ai dati dell’OPEC, sono stati pompati dai pozzi iracheni circa 650 milioni di barili di petrolio all’anno (2,4 di essi li ha trattati Formigoni con Tareq Aziz per due società a lui care), con un ricavo di circa 30 miliardi di dollari. Dal punto di vista energetico, questo petrolio potrebbe fornire qualcosa come 400 terawatt-ora di energia elettrica, immettendo 300 milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera.
Ma l’energia bruciata dalla guerra stessa, diretta ed indiretta, è enormemente superiore al contenuto energetico, anche termico, del greggio e, grosso modo, corrisponde ad emissioni di CO2 di 2 miliardi di tonnellate.
Siamo di fronte ad un autentico cataclisma ambientale per mantenere in vita il sistema delle fonti fossili.


facciamo due conti:

Capanna Africana con combustibile a legna:
6,7 milioni di tonnellate di CO2 in 45 anni

Guerra in Iraq:
2 milioni di tonnellate di CO2 in 2 anni

suggerimenti: adottare fonti pulite nelle capanne afriane!

martedì, aprile 05, 2005

Olio di colza per motori diesel

dal nostro

E il signoraggio privato no?

Prima di fare questo discorso occorre una piccola premessa. Quanto sto per dire danneggia gravemente il ministero delle finanze, inoltre e' considerato "truffa" dallo stato. Se deciderete di mettere in atto quanto NON vi consiglio affatto di fare, quindi, sarete perseguibili e io ovviamente NON vi consiglio di farlo. VI spiego semplicemente e nel dettaglio cosa NON fare.

Truffa di cosa? Della tassa per la guerra in Abissinia? Bambini, non fatelo a casa! L'Abissinia ha bisogno di voi!

La premessa criminosa e' la seguente: quando i motori diesel vennero ideati, non esisteva ancora il carburante che oggi noi definiamo "diesel". Non esisteva perché non esistendo i motori diesel, nessuno (escluso il buon Diesel) si era mai chiesto con cosa farli camminare.

Quindi, i primi motori diesel furono concepiti avendo come combustibile degli olii vegetali, come l'olio di semi, l'olio di soia, l'olio di girasole, l'olio di semi vari, e cosi' via. Si', proprio cosi', quelli che usate in casa per friggere.

Truffa! Orrore!

La domanda e': e i motori di oggi? La risposta e': idem. La stragrande maggioranza dei motori diesel (credo potreste avere dei problemi con quelli turbocompressi) e' capace di bruciare uno qualsiasi degli olii che si usano in cucina, con l'eccezione dell'olio di oliva (dovreste prima surriscaldarlo, aspettare che decanti il residuo, e poi ossidare alcune sostanze facendoci gorgogliare dell'aria mentre bolle.

Idea! Forse ad Abu Ghraib infilano direttamente la testa dell'iracheno nell'olio e aspettano che faccia le bolle d'aria, poi appena smette avanti un altro.

Far passare dell'ossigeno dentro un combustibile liquido che bolle non e' mai saggio, quindi non lo fate se non vi chiamate Enichem di cognome. Perdipiu' il numero di esano e' alto, quindi il botto lo sentirebbero molto lontano).

Strano che un arabo cattivo non abbia mai messo in pratica l'idea.

Comunque, la notizia che il Resto del Carlino dava oggi e' la seguente. La gente, a quanto sembra , sta iniziando a scoprire l'olio di colza. L'olio di colza e' un oliaccio di m... che le industrie usano per friggere su larga scala, e ha due vantaggi: il primo e' che rovina il fegato molto lentamente , il secondo e' che costa poco. Costa poco nel senso che all'ingrosso e nei discount il suo prezzo oscilla tra il 0.45 e i 0.65 euri/litro.

E quindi il Carlino dice che molta gente, "complice il tam tam su internet" inizia a prendere d'assalto i discount per comprare questo olio. Dopodiche' lo si ficca nel motore.

Quindi, internet = truffa = terrorismo.

Problemi tecnici? L'unico problema tecnico e' che l'olio vegetale e' leggermente piu' denso degli altri, e quindi potrebbe dare dei problemi all'accensione. L'ideale sarebbe partire con il diesel petrolifero, e poi iniziare con l'olio di semi vari, o l'olio di colza. Questo significa che la cosa migliore da fare e' testare sul vostro motore quale sia la percentuale massima di olio vegetale che potrete usare. Prima ne aggiungete il 10% e edete come va, poi il 20% e vedete come va, poi il 40% e vedete come va, eccetera.

La cosa che dovrete verificare e' come si comporta in accensione. I vecchi motori diesel, quelli non common-rail, quelli con le candelette di preriscaldamento per intenderci, NON hanno alcun problema e ci potrete cacciare dentro quanto olio vegetale volete. Quelli common rail invece vanno verificati come dicevo prima, aggiungendo lentamente percentuali sempre piu' alte di olio vegetale.

Non sarebbe stranissimo se riusciste anche voi, come la maggior parte, ad aggirarvi sul 75% - 80%. L'olio di semi, l'olio di colza, possono costare anche 0.45-0.50 al litro. Il diesel...

Ciliegina:

Tutto qui, direte voi? No, non e' tutto qui. Perché lo stato considera questa cosa una truffa, cioe' un reato. Se voi, cioe', comprate legalissimamente un litro di olio di colza e anziche' friggerci i calamari lo infilate nel serbatoio del vostro diesel per lo stato state compiendo un reato che e' truffa, perché state evadendo la tassa che c'e' sui carburanti.

Ho capito, stiamo evadendo, come in carcere!

Non importa il fatto che l'automobile sia VOSTRA e anche l' olio sia VOSTRO e quindi ci fate quel che volete. Lo stato dice che nel momento in cui diventa carburante , qualsiasi cosa debba pagare delle accise. Quindi nel momento in cui io sbatto, che so, il resto del carlino nella stufa, sto compiendo una truffa perché il resto del carlino NON paga l'accisa sui carburanti ad uso domestico.

E' una truffa spaventosa, il senso dello Stato s'indigna di fronte a questa ribalderia!

Allora, qual'e' il problema? Il problema e' che il carlino vorrebbe dare la notizia, come la voglio dare io, mentre lo stato (che teme che la gente sappia come truffarlo) non vorrebbe. E cosi', i giornalisti sono minacciati di denuncia, per istigazione a delinquere, qualora dicessero che tale operazione sia possibile, e che tale operazione sia vantaggiosa.

Anch'io sconsiglio altamente di fare mai una cosa del genere, perché senza i soldi delle accise lo Stato non potrà più offrire i servizi indispensabili, come ad esempio i finanziamenti per il box interattivo e la Pay TV di Mediaset!

Quindi, mi adeguo.

Siamo in due! Siamo due neo-patrioti!

Allora, con questa operazione il diesel lo pagate dai 0.45 ai 0.65 euri al litro. Siccome il diesel petrolifero , come e' noto, costa MENO di cosi', allora l'operazione e' svantaggiosa.

Allo stesso modo, bruciare olio di colza inquina zero. Inquina zero perché siccome il bilancio chimico di una pianta e' nullo, il CO2 che buttate nell'atmosfera e' lo stesso che la pianta ha assorbito per crescere, e il bilancio per il pianeta e' nullo.

Ma il lavoro cristallizzato che si libera da quest'atto di eversione comunista potrebbe far scendere il PIL, e scusate se è poco.

Le misurazioni poi mostrano come il tasso di zolfo sia pressoche' nullo, e le polveri sottili siano la meta' del diesel petrolifero. Siccome inquinare e' BELLO, allora ovviamente (in ottemperanza alle leggi vigenti) devo dirvi che usare l'olio di colza e' SBAGLIATO perché rispetta l'ambiente, cosa che, come sappiamo tutti, non e' giusto fare.

Evviva! Posso comprare una quota di Kyoto per il CO2 che emetto respirando?

Come se non bastasse, l'olio di colza ha un numero di esano leggermente (il 3%) migliore rispetto al diesel petrolifero, ovvero il vostro motore non solo durera' di piu', ma avra' una resa migliore e brucera' meno combustibile. E questo, come ci insegnano le vigenti leggi, e' MALE, perché dire il contrario sarebbe istigare alla truffa.

Bambini: don't try this at home!

La stessa cosa vale per l'olio di canapa, che e' ancora migliore rispetto ai precedenti due. Errata corrige: trattandosi di truffa contro lo stato, e' ancora PEGGIORE. Sporca di meno, mentre noi tutti sappiamo che inquinare e' BELLO, rende di piu', e non c'e' bisogno che vi elenchi le insidie del risparmo (pratica immonda e scellerata) e, come se non bastasse, e' una sonora mazzata nei coglioni a Siniscalco, la persona in italia le cui gonadi stanno piu' a cuore a tutti noi.

E' vero, infatti chi non le vorrebbe appendere a una collana?

Guardatelo: i suoi occhioni profondi, quello sguardo languido e sensuale, l'espressione viva e intelligente: come pensate di dare un dispiacere ad un "piezz'e'core" del genere?

Un crimine contro l'umanità .

Quindi, vi esorto a NON piegarvi a queste diaboliche pratiche consistenti nel risparmiare (vade retro, satana!) soldi mettendo (coprite gli occhi alle vostre figlie) olio di colza nel serbatoio della vostra automobile diesel (che Siniscalco mi perdoni, l'ho detto!), risparmiando per di piu' di inquinare il pianeta (che come sappiamo invece necessita di dosi crescenti di inquinamento).

La colza danneggia gravemente Siniscalco. Aut min conc. Fate finta che ci sia anche un bell rettangolo color nero "annuncio funerario" attorno, come nelle sigarette.

Come mai dico questo?

Io lo so: sei un terrorista!

Dico questo non perché sia una novita', ma perché e' una di quelle notizie che non si dovrebbero far circolare, e che sui giornali non trovano spazio. Motivo evidente: contate il numero di pubblicita' di aziende che fanno carburanti, e il numero di pubblicita' di aziende che fanno olio vegetale, e scoprirete il perché.

Contate anche i "prestiti a dipendenti anche protestati e cattivi pagatori zoppi emigrati in Tanzania a piedi", che male non fa.

Siccome in USA c'e' un dibattito sul potere dei blog, mi piacerebbe fare un test: vedere quanto si diffonde una notizia (sebbene gia' nota a molti) in barba alla censura industriale che vige sui giornali, e che usa il ricatto "non faccio piu' pubblicita' sul tuo giornale se non dici cosa voglio io".

Quindi, se vi va, e avete un blog, replicate o linkate questo articolo, o dite le stesse cose con parole vostre. [...]

Ed essere complici in questa orrenda truffa allo Stato? Rinunciare al box interattivo?

In generale, comunque, oltre all'olio di colza e a quello di canapa che sono gli ideali, vanno bene anche l'olio di semi di girasole, quello di semi vari, quello di mais. L'unica discriminante e' il costo al litro, il che esclude l'olio di oliva, oltre ai problemi legati alla densita'.

Io nell'automobile non metto nulla, il governo iracheno paga due iracheni full-time per scendere e spingere ad ogni salita, e l'ecologia è servita.



Naturalmente mi associo all'amico Linucs nello sconsigliare vivamente tali esperimenti e sopratutto truffe. Anzi, in tal senso, vorrei conoscere esattamente quali articoli (e di quale codice) vietano queste manovre da piccolo chimico, al fine di rendere più forte il mio dissenso. Chi conosce quale esatta legge vieta di versare liquido nel mio serbatoio, è pregato di comunicarlo, così da dare maggiore ufficialità al nostro allert. Infatti qualcuno potrebbe credere che non esistono leggi che impediscono al libero cittadino di versare qualsivoglia liquido nei propri serbatoi. Magari, e superficialmente, qualcuno potrebbe credere che solo i Distributori sono tenuti a osservare leggi sulla vendita di carburanti e che il cittadino invece potrebbe liberamente mettere liquidi di sua pericolosissima scelta nel serbatoio della sua auto privata.

lunedì, aprile 04, 2005

Se non si gioca e fuma lo Stato va a rotoli.

da reuters

Italia, fabbisogno marzo aumenta a 18,2 miliardi da 16,256 mld

Fri April 1, 2005 4:05 PM GMT

ROMA (Reuters) - A marzo il disavanzo del settore statale è stato pari a 18,200 miliardi di euro a fronte di un disavanzo di 16,256 miliardi un anno fa.

Lo rende noto il Tesoro precisando che sul saldo ha inciso "la prima applicazione della riforma fiscale ai pensionati, con il contestuale riconoscimento degli arretrati relativi al primo bimestre".

Nel mese si è, inoltre, registrato un recupero dei prelievi da parte delle aziende sanitarie, che ha comportato una spesa superiore a quella dello stesso mese dello scorso anno per oltre un miliardo.

In calo sono risultati, aggiunge il Tesoro, gli introiti connessi al gioco del lotto e al consumo dei tabacchi.

Complessivamente nel primo trimestre del 2005 si è registrato un fabbisogno di circa 27,300 miliardi contro il disavanzo di 27,439 miliardi del primo trimestre 2004.