mercoledì, aprile 13, 2005

Ne uccide più il latte che la...

da quotidiano.net
CASO PARMALAT

Suicida funzionario di banca svizzera
Doveva essere sentito dai pm di Milano

Milano, 12 aprile 2005 - Si è ucciso un ex funzionario della Banca Cantonale dei Grigioni in Svizzera dopo essere stato convocato per una deposizione in qualità di testimone dai pm di Milano Francesco Greco e Carlo Nocerino, titolari dell'indagine su Parmalat, che lo avrebbero voluto sentire per rogatoria attraverso le domande poste dal procuratore federale Pierluigi Pasi.

Il funzionario era stato licenziato dall'istituto di credito elvetico nel dicembre del 2003 all'avvio del caso Parmalat e da allora aveva avuto grossi problemi di alcoolismo che stando a quanto si apprende sarebbero in gran parte all'origine del tragico gesto.

Il suicidio è avvenuto giovedì della settimana scorsa, mentre i pm di Milano erano in trasferta a Coira, dove c'è la sede della Banca dei Grigioni, istituto cantonale, per interrogare per rogatoria 4 persone come testimoni. 2 di queste alla fine dell'atto istruttorio sono state incriminate dalle autorità elvetiche che da tempo hanno aperto un fascicolo in cui in relazione alla vicenda Parmalat si ipotizza l'accusa di riciclaggio, la stessa contestata in un'inchiesta stralcio a Milano ma che sta per essere trasferita a Parma per ragioni di competenza.

Sia dai pm di Milano sia dalla procura federale di Berna sono indagati per riciclaggio Luis Moncada, Antonio Luzi, Luca Sala di Bank of America, Nino Giuralarocca prima direttore centrale della Banca dei Grigioni e poi con lo stesso incarico alla Centrumbank del Liechtenstein, il consulente brasiliano Milford Meto e l'avvocato Michele Ributti ex difensore di Calisto Tanzi.

Il funzionario morto suicida avrebbe dovuto essere sentito sulle ragioni che lo avevano portato a mettere la propria firma accanto a quella di Nino Giuralarocca su alcune operazioni. Il suo sarebbe stato un ruolo marginale, ma i pm lo avevano fatto convocare ugualmente al fine di mettere a verbale le sue spiegazioni insieme a quelle degli altri funzionari.

La morte del funziomario è stata scoperta dalla polizia svizzera che era andato a cercarlo dopo che l'uomo non si era presentato dai magistrati per deporre. L'uomo che viveva da solo si era impiccato.Al nascere del caso Parmalat la banca elvetica aveva licenziato diversi dirigenti allo scopo, secondo gli investigatori, di cercare di nascondere proprie responsabilità.

Stando all'accusa dalla sede di Coira avrebbero giocato di sponda con Bank of America contribuendo ad aumentare le difficoltà finanziarie del gruppo Parmalat.Quello del funzionario svizzero è il secondo suicidio collegato alla vicenda Parmalat. Il 23 gennaio del 2004 Alesssandro Bassi, uno dei contabili di Collecchio, si gettò da un ponte del fiume Ceno, forse aveva appreso di essere a sua insaputa al pari di Angelo Ugolotti amministratore di qualche società e si era preoccupato al punto da non riuscire a reggere la tensione.

Bank of America e alcuni suoi funzionari tra cui Luca Sala sono imputati davanti al gup Cesare Tacconi di aggiotaggio nell'udienza in cui prima dell'estate si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio che riguarda 30 persone e società tra cui l'ex patron Tanzi. Ma nei prossimi giorni, sempre a proposito di Bank Of America, i pm Greco, Nocerino e Fusco chiuderanno un altro troncone di indagine dove viene contestato il reato di ostacolo all'attività dell'organismo di vigilanza sulla Borsa, la Consob. La filiale italiana dell'istituto statuinitense avrebbe mentito rispondendo a 5 quesiti formulati dalla commissione.Sala nelle settimane scorse era stato sentito a Milano dal pm svizzero Pasi per rogatoria come indagato di riciclaggio, ma si avvaleva della facoltà di non rispondere.