giovedì, marzo 10, 2005

Senza più Fede ne Speranza

da repubblica
Nel Tg4 della sera Emilio Fede attacca l'inviata del Manifesto
dopo il video dei sequestratori iracheni. Il Cdr: "Ci dissociamo"
"Le vergognose farneticazioni della comunista Giuliana Sgrena"

ROMA - Il Comitato di redazione del Tg4 contro l'Emilio Fede anti-Sgrena. In una nota il Cdr stigmatizza le parole che il direttore ha usato stasera durante tutta l'edizione del suo tg nel mostrare un video, registrato prima della liberazione della giornalista, e consegnato a Bagdad all'agenzia americana Aptn, in cui la giornalista, ancora sequestrata, ringrazia i suoi rapitori.

"Quelle di Giuliana Sgrena sono vergognose e squallide farneticazioni", ha detto dalle telecamere del Tg4 Fede, attaccando "la giornalista comunista del Manifesto salvata dal nostro governo al prezzo della vita di Nicola Calipari".

Le immagini sono le stesse già viste venerdì scorso, con Giuliana Sgrena che appare seduta dietro a un tavolino con sopra un cesto di frutta per rassicurare che nel corso del sequestro è stata trattata bene. Mentre queste scorrono, si inserisce però una voce fuoricampo che riferisce la versione dei guerriglieri sul sequestro e i tragici fatti del check point nei pressi dell'areoporto di Bagdad. Fede non manda in onda i fotogrammi in cui due terroristi con i mitra in mano appaiono alle spalle della donna.

Il direttore del Tg4 sottolinea solo le parole che la giornalista, ancora prigioniera, rivolge ai suoi rapitori:
"Ringrazio la resistenza irachena per avermi ben trattata e rispettata in tutto questo tempo". Le immagini e le parole vengono rimandate in onda più volte, e Fede incalza: "Giuliana Sgrena dice anche che queste persone sono ben preparate e bene educate. Sono determinati a raggiungere il loro obiettivo: liberare il loro paese dall'occupazione". E il direttore del Tg4 ricorda le persone sgozzate dai terroristi e trae alcune deduzioni: "Dunque quella è la resistenza e l'occupazione naturalmente sono gli Usa e i loro alleati".

Nel video Giuliana Sgrena dice di essere stata rapita, "perché sono passata da Nassiriya durante l'occupazione". E Fede, nel corso del telegiornale, spiega che Nassiriya è la città "dove c'è la missione italiana di pace. Tutto questo a mio avviso - dice rimarcando le parole - è una vergognosa e squallida farneticazione. Turba le nostre coscienze l'idea che per salvare questa persona Nicola Calipari, marito e padre esemplare, abbia pagato con la vita il suo senso del dovere". E Fede continua invitando "l'Italia onesta" ad ignorare per sempre "la Sgrena e le sue cronache".

Poi continua attaccando la ricostruzione dei fatti della giornalista, ("Dice che sono state sparate 3-400 proiettili, ma ne sono stati trovati solo dieci") e arriva alla conclusione che "se gli americani avessero voluto ucciderla, come è morto Calipari avrebbero ammazzato anche l'altro funzionario dei servizi e anche lei che si dice depositaria di chissà quale verità".

E il direttore manda in onda un servizio sulle parole del ministro degli Esteri Fini alla Camera e torna all'attacco: "Quando c'è stato l'avvertimento di ritirare i giornalisti - dice - noi lo abbiamo fatto, ma lei ha proseguito perché aveva fiducia nella resistenza che l'ha trattata benissimo, tanto che lei li elogia". Insomma per Fede la giornalista si è "coinvolta da sola in questa vicenda. Lei era in Iraq senza che il suo giornale le avesse pagato l'assicurazione. L'assicurazione - dice - l'ha pagata il Governo e Calipari che è morto".

Già che c'è Fede ne approfitta anche per difendersi dall'accusa di linciaggio nei confronti della Sgrena: "L'unico linciaggio è quello che Giuliana Sgrena e il suo compagno Pier, non so come si chiama, stanno facendo nei confronti degli Usa".

Parole che hanno suscitato la presa di posizione del Cdr del telegiornale: pur riconoscendo al direttore Emilio Fede "il diritto di stabilire la linea editoriale del telegiornale e di polemizzare con chi vuole, la rappresentanza sindacale del Tg4 non può non dissociarsi dai toni polemici usati in questi giorni e in particolare nell'edizione di questa sera, nei confronti della collega Giuliana Sgrena, vittima di un sequestro, scampata per un soffio alla sparatoria costata la vita al povero Nicola Calipari". "Sorprende - si legge nel comunicato - che un inviato di guerra di grande esperienza come il Direttore critichi (considerandole attendibili) le dichiarazioni rese dall'ostaggio in stato di evidente costrizione e rinfacci alla collega di aver operato in zone ad alto rischio".

Immediata la contro-replica di Fede: "Capisco che il Cdr, dovendo garantire anche quella quota di sinistra che c'è nel Tg4, abbia espresso questa posizione. Ma mi stupisco che non abbia sentito il dovere di manifestare solidarietà al direttore per il messaggio ricevuto oggi con una mail in redazione da una ragazza, nel quale si invita "a rapire Emilio Fede perchè così si fa contenta mezza Italia". Un messaggio per il quale ho già sporto denuncia a polizia e carabinieri".

(9 marzo 2005)