Che personaggi!
da repubblica.it
L'accusa in uno stralcio dell'inchiesta sulla compravendita
dei diritti cinematografici, su cui i pm hanno chiesto la proroga
Mediaset, Berlusconi indagato
"Corruzione in atti giudiziari"
Al centro della vicenda un presunto pagamento a David Mills
per ottenere da lui una testimonianza favorevole in un processo
MILANO - Nuova accusa per Silvio Berlusconi dall'inchiesta della Procura di Milano sulla compravendita dei diritti cinematografici da parte di Mediaset: corruzione in atti giudiziari. Concluso nelle settimane scorse il filone principale con l'avviso di chiusura delle indagini a 14 indagati, tra cui lo stesso presidente del Consiglio, i pm Fabio de Pasquale e Alfredo Robledo hanno chiesto una proroga delle indagini per uno stralcio dell'inchiesta nata quattro anni fa, ed è trapelato che Silvio Berlusconi è indagato anche per corruzione in atti giudiziari, in concorso con l'avvocato inglese David Mills che deve rispondere anche di falsa testimonianza.
Perchè questo nuovo colpo di scena sarebbe appunto connesso a una testimonianza del noto legale, marito di Tessa Jowell, ministro della cultura del Regno Unito, testimonianza resa in altri processi. Ancora non si sa quale, ma Mills, ritenuto il creatore del sistema di società off-shore del gruppo televisivo, ha deposto negli anni, in tre inchieste: in quella, lontana nel tempo, sulle tangenti alla Guardia di Finanza, nel procedimento su All Iberian e anche nel processo Sme, quando i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Milano andarono in trasferta a Londra per interrogarlo.
E sarebbe dall'analisi delle migliaia di documenti raccolti nell'ambito dell'inchiesta Mediaset che gli inquirenti avrebbero trovato tracce di una testimonianza non spontanea, forse - questo è il loro sospetto - pagata. Ora sarà il gip Maurizio Grigo a dover valutare se concedere altri sei mesi d'indagini alla Procura in questo filone sulla presunta corruzione.
Un'accusa che il legale di Berlusconi, Nicolò Ghedini, definisce "se vera, destituita di ogni fondamento".
L'avvocato ha spiegato di non aver ricevuto la notifica della richiesta di proroga delle indagini e, per questo, di non potere entrare nel merito della vicenda. "Se la notizia è falsa - ha spiegato - è stata male controllata; se è vera, l'accusa è destituita da ogni fondamento ed è grave che sia nota prima alla stampa che a me e al mio assistito". Ghedini ha anche detto di trovare "singolare, per usare un eufemismo" che sia ipotizzato il pagamento di un teste "ostile", come Mills è stato in svariate occasioni.
Nel filone principale le accuse sono, a vario titolo, di frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita e di riciclaggio per quattordici, mentre è stata stralciata la posizione dei figli di Berlusconi, Marina e Piersilvio, e di una terza persona.
Le indagini furono aperte nel giugno del 2001 in seguito alla trasmissione da parte delle autorità elvetiche dei conti bancari delle società off-shore Century One e Universal One presso la Banca Svizzera Italiana di Lugano. Conti chiesti negli anni precedenti nell'ambito dell'inchiesta sul consolidato Fininvest. Da qui, dopo rogatorie in tutto il mondo (dal Regno Unito alle Bahamas, dalle Isole Vergini Britanniche agli Stati Uniti, da Guernsey a Malta e all'isola di Man) i due pm erano arrivati a confezionare le prime conclusioni.
Di fronte a queste accuse, il premier sceglie il silenzio.
Forza Italia si schiera compatta a fianco del suo leader: per il capogruppo al Senato, Renato Schifani, si tratta della "solita giustizia a orologeria, a dieci giorni dalle elezioni regionali e con una fuga di notizie pilotata". Sull'altra sponda politica, Antonio Di Pietro chiede le dimissioni del premier.
(22 marzo 2005)
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