Hacker o pericoloso delinquente?
da P.I.: Hacker o pericoloso delinquente?
Punto Informatico intervista il protagonista di una clamorosa azione dei Carabinieri nei mesi scorsi. Accusato di essere un cracker capace di violare le banche e messo all’indice come bombarolo anarchico, ora è stato scarcerato
Riccione o Hollywood? (pagina 1 di 3)
18/02/05 - News - Roma - Tecnico specializzato in sicurezza delle reti informatiche, è stato arrestato dai Carabinieri con l'accusa di aver truffato grazie alle proprie conoscenze informatiche alcune importanti banche italiane dalle quali era stato assunto, e numerosi loro clienti. Sulla sua testa pendono indizi di essere, oltre ad un abile cracker in piena attività, anche un anarchico con velleità terroristiche, ma non ci sono procedimenti aperti su questo fronte. Di lui è stato detto che ha 38 anni, che si chiama Andrea Cuomo e che nella sua abitazione sono stati trovati computer, carte di credito e bancomat clonati nonché materiali atti alla costruzione di ordigni e manuali d'uso e persino documenti politici di matrice anarchica. Dopo un mese di carcere all'inizio di febbraio è stato scarcerato.
Punto Informatico: Mi hai scritto che sei stato sommerso da un mare di bugie.. che è stata tutta una grossa montatura.. Ora cosa accadrà? Come primo passo sei stato scarcerato
Andrea Cuomo: Mi sono ritrovato arrestato, con la casa perquisita senza mandato e, la sera stessa mi sono ritrovato in carcere, senza aver potuto parlare con un avvocato. Due giorni dopo, durante l'ora d'aria alcuni altri carcerati mi hanno detto eccitati "sei uscito al TG5!" Rimasi allibito, perché non pensavo davvero di aver potuto fare notizia a questo modo.
PI: Sei stato descritto come un delinquente incallito, e particolarmente pericoloso.. Tutto falso?
AC: Seppi che si era detto che clonavo centinaia di carte di credito, che avevo la casa piena di sostanze chimiche pericolose e mi divertivo a fabbricare bombe. Sentii poi di essere un militante anarchico, che avevo contatti con anarchici in Sardegna, che avevo diverse case in Sardegna, regione in cui mi sarei recato spesso! In Sardegna non sono mai andato in vita mia, non ho mai frequentato circoli anarchici e, naturalmente non sono affatto anarchico, dato che, politicamente sono vicino al partito di Forza Italia, partito cui sono anche stato iscritto. Quanto alle case in Sardegna non sapevo nemmeno di possederle, se i Carabinieri dessero l' indirizzo sarei ben felice di usarle per passarci le vacanze! Difatti è singolare che si sia dato l' indirizzo della mia abitazione, in affitto a Riccione ma non si sia dato l' indirizzo di queste fantomatiche "ville in Sardegna". Forse perchè non esistono?
PI: È per questo che sei stato scarcerato dopo un mese di carcere?
AC: Riguardo alle pretese "carte di credito clonate" ed agli "accessi abusivi" una perizia sul materiale sequestratomi mi ha scagionato dalle accuse. Per questo sono stato scarcerato. Ma sono ancora indagato per reati.... impossibili!
PI: Un colorito lancio di agenzia sostiene che all'incontro con il Carabiniere che avrebbe poi portato al tuo arresto avevi con te "un vero e proprio kit clona-carte, dotato di un sistema capace di collegarsi a circa una ventina di banche in pochi minuti attraverso i codici di accesso ai nodi di rete e effettuare transazioni direttamente sui suoi conti personali"...
Non solo, dicono che tu volevi vendere questi kit e addestrare altri a sfruttarli... Secondo l'ANSA si trattava di corsi per aumentare il numero degli attacchi e risultare così meno facilmente identificabile.. A me tutto questo ricorda Hollywood...
AC: Questo è coperto dal segreto istruttorio, dato che c’è un'indagine in corso, certo che se davvero avessi avuto un sistemone per svuotare i conti bancari non l'avrei certo dato in giro per quattro soldi.
Anche l'"aumento del numero di attacchi" è un'altra sciocchezza, inventata per giustificare il fatto assurdo che stessi svendendo per due lire un sistema che, potenzialmente poteva valere milioni di euro...
Chiunque frequenti ambienti di sicurezza informatica sa benissimo che gli attacchi di hacker sono basati sulle vulnerabilità dei sistemi informatici: se un dato sistema è vulnerabile e resta tale, allora si può continuare ad attaccarlo, ma se si sparge la voce ed altri sfruttano sistematicamente lo stesso sistema ecco che arriva la patch, la falla viene chiusa e non si può fare più nulla.
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